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Vai allo shop27 Dicembre 2022
Un classico del comfort domestico reinterpretato in chiave creativa e contemporanea
Sedie e poltrone a dondolo hanno un fascino antico e rassicurante. Sono un pretesto per rilassarsi, sciogliere le tensioni e concedersi qualche momento al riparo dagli impegni, dalle incombenze. Abbandonandosi a quel movimento, in realtà appena accennato, che evoca l’infanzia dando conforto alla mente e al fisico. Sono un classico eppure oggi, grazie alla lettura offerta dal design contemporaneo, assumono una valenza progettuale ancora più interessante perché arricchita di interpretazioni formali inaspettate, combinazioni di materiali che si fanno notare e dettagli decorativi di spessore. Spesso si presentano come versioni a dondolo di sedute tradizionali e in questo caso invitano al mix and match per creare angoli conversazione dinamici che stimolano la curiosità. Ecco alcuni esempi, dal classico al contemporaneo, con picchi creativi per i gusti più eclettici.
Schaukelstuhl di Gebrüder Thonet per Wiener GTV Design
In una rassegna delle più interessanti sedute a dondolo non può mancare, in apertura, il modello forse più familiare e di riferimento, disegnato alla fine dell’800 dai fratelli Thonet e oggi prodotto da Wiener GTV Design. La struttura è in massello di faggio curvato a vapore, elemento distintivo della produzione di questa azienda sin dalla sua nascita, così come l’utilizzo della paglia di Vienna per seduta e schienale.
Penguin di Ib Kofod-Larsen per Menu
La tradizione della manifattura danese è una delle chiavi del successo di questa iconica seduta (in copertina) disegnata nel 1953 dal designer danese Kofod Larsen. Lo stile è un mix di linee organiche e ispirazione modernista il cui rigore formale viene stemperato proprio dalla base a dondolo che introduce un indizio informale di calore domestico. Lo schienale è come un abbraccio e la seduta è imbottita per un maggiore comfort.
Comback di Patricia Urquiola per Kartell
La spalliera a sette denti è una rivisitazione in chiave moderna della classica sedia Windsor, modello inglese di grande successo nel 1700. Le linee stilizzate, i colori e il materiale plastico della struttura, coerente con la produzione tipica di Kartell, la rendono agile e attuale, ironica e familiare. La base a dondolo, in legno, porta alla mente il fascino delle antiche delle sedie di una volta.
La collezione di Plastic Chair disegnata negli anni ’50 da Charles e Ray Eames è un classico del ‘900: a partire da una stessa seduta e modificando la base, la coppia di designer ha dato vita a diverse tipologie di sedia. Senza dimenticare una versione a dondolo caratterizzata da una grande modernità formale e dalla base in legno curvato che rende l’insieme informale e invita al relax.
Euvira di Jader Almeida per ClassiCon
Euvira è una poltrona dalle proporzioni generose ispirata al mood rilassato e lento della spiaggia brasiliana di Ipanema. E soprattutto al design dei maestri brasiliani degli anni ’50 e ’60 a cui fa riferimento e con cui ha esordito Jader Almeida. Il comfort di una vera e propria poltrona a dondolo è reso visivamente leggero dalle scelte stilistiche che prediligono linee essenziali e slanciate.
Grey di Paola Navone per Gervasoni
L’aspetto di questa sedia a dondola evoca il design classico scandinavo e del resto, proprio nei paesi nordici, concedersi qualche istante di relax domestico, in semplicità, identifica uno stile di vita sempre più apprezzato anche del resto del mondo. La struttura è in legno massello di noce o di rovere e il tratto di Paola Navone si riconosce nelle proporzioni generose e nel carattere elegante ma informale.
Piña di Jaime Hayón per Magis
Jaime Hayòn si concede con questo progetto, il gusto di dare un’interpretazione tutta nuova al genere. Piña, infatti, presenta una seduta con schienale in rete di tondino di acciaio, resi confortevoli da sottili cuscini. La base a dondolo è in legno.
Martha di Roberto Lazzeroni per Poltrona Frau
Ciò che caratterizza questa poltrona a dondolo è la scocca che risulta dall’assemblamento di due elementi: il principale è il pezzo unico che comprende seduta e braccioli su cui sembra fluttuare – ma in realtà è a incastro – lo schienale. La base è in massello di frassino e la seduta è leggermente inclinata sul dorso per un ulteriore invito al relax.
Move di Rossella Pugliatti per Giorgetti
Move incarna la versione più sofisticata ed elegante della poltrona a dondolo: la struttura in legno massello di frassino valorizza la sapiente lavorazione del legno che si esprime in un gioco di curvature che incantano e danno spessore visivo all’insieme. Seduta e schienale sono resi confortevoli dai generosi cuscini.
Nepal di Paola Navone per Baxter
Ritroviamo Paola Navone con questa interpretazione eclettica e molto divertente del tema della sedia a dondolo. La struttura di Nepal è estremamente semplice: la base è in metallo mentre seduta e schienale sono in legno. Ma ciò che rende accattivante e dirompente la sua presenza è sicuramente la tappezzeria in Mongolia.
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