3days of design Copenhagen: highlights dall’edizione 2022

8 Luglio 2022

Le novità più interessanti dalla rassegna danese che mette in primo piano i designer e riscuote sempre più consensi

“Remember to play” (ricordarsi di giocare) è il tema dell’ultima edizione di 3days of design, rassegna di design ospitata fino allo scorso 17 giugno, in varie location di Copenaghen che riscuote sempre più successo tra gli addetti ai lavori e il pubblico. Ricordarsi di giocare è un invito alla gioia, a ritrovare la convivialità a vivere gli spazi domestici con piacere e circondarsi del design di qualità. In primo piano i padroni di casa: i brand scandinavi che aprono le porte dei loro showroom per ospitare le nuove collezioni chiamando i designer a raccontarle in un programma di talk di grande richiamo. L’organizzazione ha chiesto a Luca Nichetto, designer italiano con studio a Stoccolma, di disegnare l’immagine del festival in linea con il tema giocoso. Il risultato? Tre collage che uniscono i profili di alcune delle icone storiche del design danese: dalla Wishbone chair di Hans J.Wegner alla Panton chair di Verner Panton e fino alla lampada PH5 di Louis Poulsen. Ecco alcune delle novità e delle atmosfere presentate nel corso della rassegna.

Gubi

Doric è una collezione di tavolini bassi disegnata dallo studio Gamfratesi: il nome è un riferimento ai capitelli delle colonne greche ed è proprio dallo studio dei dettagli formali di queste strutture che i designer hanno tratto l’ispirazione per questa collezione. Andando naturalmente per sottrazione, fino all’essenziale, approfondendo le possibili declinazioni del marmo e della pietra calcarea. In particolare, i piedi sono caratterizzati da una scavatura di forma arrotondata che detta il ritmo visivo dell’arredo.

Dello stesso studio di progettazione Gubi ha presentato una nuova versione in legno della seduta Beetle.

Basket (in copertina) è invece il nome della collezione di divani e poltrone firmata da Joe Colombo. Rimanda ai classici cestini di paglia intrecciata, che ricorre nella struttura delle sedute. In una sorta di dissonanza formale per cui la tradizionale paglia assume una forma organica e di ispirazione modernista.

&Tradition

The home of &Tradition è il modo in cui l’azienda ha accolto il pubblico nei tre giorni del festival. La casa di &Tradition è stata spazio di accoglienza ma anche di racconto dei progetti più iconici del brand. E quindi nel soggiorno si è accolti dal sofà Little Petra sormontato da una costellazione di lampade Formakami.

Un intero ambiente è dedicato alla lampada Flower Pot di Verner Panton in una scenografica istallazione che punta sulla gamma cromatica. Un’intima stanza per la conversazione accoglie le poltrone Margas, e in un angolo lettura non può mancare l’iconica Little Petra.

Muuto

“Uno spazio semplicemente ben fatto” è il titolo della esposizione ospitata nello showroom di Muuto che ha portato l’attenzione su “ciò che il design può fare per farci sentire più a nostro agio, concentrati e con i piedi per terra”. Una dichiarazione d’intenti non da poco e pienamente coerente con lo stile visivo dell’azienda, essenziale e coerente nel tempo.

Tra le collezioni in evidenza: il sistema di divani In Situ, la lampada da sospensione Strand e la madia Reflect.

Normann Copenhagen

Infinite sfumature di arancione sono invece lo sfondo della rassegna organizzata da Normann Copenhagen nel suo showroom. Un’esperienza immersiva in un colore che ispira energia e calore, per scoprire le nuove collezioni dell’azienda. Come la lampada Puff Twist, evoluzione del classico paralume di carta rotondo, ma declinato in contemporanee forme organiche così come la lampada Coil in filo di acciaio curvato.

New Works

Le curve sono anche il motivo ricorrente della seduta Bukowsky disegnata da Steven Bukowski per New Works. Curve nelle gambe, nella seduta e nello schienale, a formare un’autentica scultura funzionale che assume un profilo totalmente diverso e sempre accattivante a seconda del punto di vista.

Essenziale, funzionale e raffinato è il sistema di mensole Shelving, preziosa risorsa in un interno domestico così come in uno spazio di lavoro. Modulare, può assumere infinite configurazioni a seconda delle esigenze specifiche.

Atlante, infine, è una collezione di tavoli bassi disegnata da John Astbury e caratterizzata dal contrasto formale che si genera nell’incontro della sagome squadrata dei piedi con quella arrotondata del top. Una soluzione di straordinaria raffinatezza e semplicità.

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