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Vai allo shop8 Novembre 2022
Come il computer sta imparando a progettare gli arredi e a “generare” nuove forme di bellezza
L’intelligenza artificiale progetterà le nostre case? Questo interrogativo, che a una prima lettura sembrerebbe relativo ad un prossimo futuro è, in realtà, molto più attuale di quanto si pensi. L’intelligenza artificiale è infatti già parte attiva per molte realtà di progettazione che ad essa affidano parti del processo creativo e produttivo. Per capire meglio le dinamiche che intercorrono tra intelligenza umana e macchina facciamo un passo indietro e proviamo a capire che cos’è, davvero, l’intelligenza artificiale.
Non si tratta, infatti, di un’entità astratta e autonoma rispetto all’uomo ma piuttosto di una disciplina che, attraverso una serie di ricerche e sperimentazioni, progetta macchine in grado di elaborare i dati attraverso percorsi sempre più simili a quelli compiuti dal cervello umano. Ecco perché si chiama “intelligenza” perché nel progettare il suo funzionamento i ricercatori si ispirano a quello della mente umana. È una simulazione del cervello umano pensata per evolversi nel tempo. In che modo? Proprio come l’uomo, attraverso lo studio e l’esperienza affina la sua capacità di ragionamento e risoluzione dei problemi, anche l’intelligenza artificiale, assorbendo informazioni incrementa le sue prestazioni.
Il “machine learning” è proprio la possibilità di incrementare il “sapere” della macchina e in questo la macchina si avvicina sempre di più all’uomo. In sintesi, si può dire che un’intelligenza artificiale è in grado di elaborare delle informazioni e generare un output. Un esempio immediato del suo funzionamento è il percorso “text to image” (dall’immagine al testo): alla macchina è fornito un testo descrittivo e la macchina produce un’immagine con le caratteristiche fornite dal testo stesso. In questo procedimento basico è già possibile intravedere l’applicazione dell’intelligenza artificiale alla progettazione architettonica che nella sua forma primigenia è proprio la traduzione in un’immagine o disegno di una serie di input.
Del resto, esistono in rete software gratuiti che creano immagini a partire da un input testuale. E sebbene questo tipo di risorse gratuite sia più un divertimento che un approccio professionale, è utile per capirne la logica e le potenzialità. Banalmente si potrebbe pensare che un creativo in cerca di ispirazione potrebbe dare una serie di input per avere un’idea progettuale da cui partire. In realtà, l’obiettivo avanzato è interagire con la macchina e trovare soluzioni formali e funzionali migliori in uno scambio di input e output reso più veloce proprio grazie alla macchina.
In questo contesto nasce il “generative design”: un approccio alla progettazione che coinvolge l’uso dell’intelligenza artificiale per accelerare la formulazione di ipotesi progettuali migliori rispetto a quelle già realizzate. Così come, con lo stesso strumento, si può, ad esempio, dare come input un’immagine bidimensionale e ricevere come output la relativa immagine multidimensionale, necessaria alla progettazione. Con una immediata riduzione dei tempi e dei costi ma anche la possibilità di esplorare molte più soluzioni possibili in poco tempo.
Non solo ingegneria: nel contesto di una progettazione supportata dall’intelligenza artificiale non è solo la struttura dell’arredo o dell’architettura a essere determinata dall’algoritmo. Perché il computer è chiamato anche a definire l’aspetto formale del progetto. Si entra così in una nuova fase dell’estetica delle cose, in cui il gusto è influenzato non più solo dal contesto sociale ma anche e in modo molto significativo dalla macchina. Viene da chiedersi a cosa sia ancorata l’estetica digitale ma la risposta è semplice se si pensa che anche in questo caso il punto di partenza sia un input dato dall’uomo.
Proprio così è accaduto, ad esempio, con la seduta A.I. presentata nel 2019 da Kartell. L’idea è di Philippe Starck che per la prima volta progetta un arredo attraverso l’intelligenza artificiale. E dunque dando una serie di input alla macchina sul tema “progettare una sedia comoda riducendo al minimo l’energia e il materiale necessari”. Il risultato è una sedia interamente progettata dalla macchina, la prima nella storia, che ci aiuterà a capire in che modo e in che misura l’intelligenza artificiale collaborerà con il designer e come questa rivoluzione influenzerà il nostro modo di vivere e progettare le nostre case.
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