Marco Acerbis: architettura e design oltre le mode

23 Maggio 2023

Marco Acerbis ha un curriculum che esordisce tra Milano e Londra, una dinamica che gli ha permesso di formarsi attraversando due approcci progettuali diversi ma complementari e di assorbire stimoli creativi nuovi. Nato nel 1973, si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1998 per poi atterrare nella capitale britannica in cui inizia a collaborare con lo studio Foster+Partners. A Londra vive e lavora fino al 2004 e nel 2005 decide di tornare in Italia e aprire a Milano il suo studio nell’ambito del quale continua a dedicarsi sia all’architettura che al design. Proprio il lavoro su differenti scale dimensionali lo affascina e lo spinge a intrecciare strumenti, tecnologie, competenze e idee per ottenere un approccio unico e identificativo del suo stile. La sua estetica è asciutta, efficace, austera ed elegante. Con pochi ma significativi tratti rende i suoi progetti distinguibili e diversi da ogni altro. Come testimonia, ad esempio, uno dei suoi più celebri successi, la lampada Vertigo disegnata per Fontana Arte nel 2005 e inclusa nella collezione permanente del Vitra Design Museum. Una scultura illuminante che diventa punto focale nell’interno in cui è inserita, un interno che può essere domestico, professionale, contract, perché un altro aspetto della progettazione di Acerbis è senz’altro la versatilità stilistica.

Questo stile si esprime anche nelle collezioni riservate allo spazio esterno, a proposito del quale Acerbis ha le idee molto chiare e una visione che pone sullo stesso piano la progettazione degli interni e quella degli esterni. Si ritrova, in particolare, nelle collezioni firmate per Talenti: Alabama, Cleo, Leaf, quest’ultima, in particolare, presentata nella variante Soft in occasione dell’ultimo Salone del Mobile, è prodotta con materiale ottenuto al 100% dal riciclo di bottiglie in PET, abbinato all’alluminio, materiale ad alta riciclabilità, e a tessuto made in Italy. Un progetto attuale, frutto di una ricerca approfondita con l’obiettivo di rendere sostenibile e in armonia con la natura anche l’arredo da esterno, un prodotto di altissima rilevanza, come spiega lo stesso designer.

Quali sono le caratteristiche e le esigenze del design outdoor oggi?

Il mondo outdoor oggi richiede un livello di design molto alto e di grande perfezione. È diventato a tutti gli effetti un prolungamento del design dell’indoor e quindi ci si aspetta lo stesso livello di comfort e lo stesso livello di appeal. Bisogna inoltre considerare che il mondo outdoor è esposto agli agenti atmosferici e quindi le scelte progettuali diventano più complesse e stimolanti.

Come è nata la collaborazione con Talenti e quali sono i suoi punti di forza?

Ero stato contattato anni fa da Talenti per disegnare la prima collezione outdoor di linea contemporanea, la collezione Cleo, che è stata da subito un grande successo. L’azienda è cresciuta moltissimo in questi anni grazie proprio al desiderio di voler rinnovare continuamente accettando le sfide che il design propone quando si cercano progetti nuovi.

In generale quali sono le priorità nel suo approccio a un nuovo progetto?

Innanzitutto la sostenibilità ambientale e poi la mia ricerca si esprime sempre verso linee pulite che sono in grado di creare forme armoniche, essenziali e fuori dalle mode.

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