Tom Chung e il funzionalismo affettivo della generazione anni ‘90

14 Ottobre 2022

I nati negli anni ’90, hanno trent’anni adesso: molti di loro stanno attraversando una prima fase di consapevolezza di ciò che vogliono per la propria casa e degli oggetti di cui vogliono circondarsi. Appartiene a questa generazione anche Tom Chung, designer canadese giovane ma già autore di una serie di progetti di successo e di impatto. Tra gli ultimissimi, la lampada Piton per Muuto che segue il filone molto attuale delle ricaricabili, pensate per un utilizzo ibrido e fluido che rispecchia un’idea di casa flessibile all’interno della quale Chung e i suoi coetanei stanno crescendo. Nel suo percorso creativo si ispira al quotidiano, e accoglie senza paura gli spunti che provengono da altri mondi progettuali: la seduta Fromme per Petite Friture, come lui stesso racconta, è nata dallo studio della tecnologia applicata, proprio a partire dagli anni ’90, alle mountain bike. Questo approccio riflette anche il desiderio di circondarsi di oggetti che siano funzionali e utili ma anche evocativi: oggetti e arredi a cui affezionarsi.

In questo momento, quali sono le priorità nel tuo approccio progettuale?

In questo momento sto dando la priorità a oggetti semplici e durevoli che possono ancora possedere un carattere unico e intelligente.

Quando e perché hai capito che volevi fare il designer?

Nel mio ultimo anno di liceo ho deciso di seguire mio fratello che già studiava grafica in una scuola d’arte locale. Prima pensavo di studiare ingegneria. Mi è sempre piaciuto fare le cose invece di studiare quindi, probabilmente è stato questo a portarmi verso il design industriale.

Le lampade ricaricabili/portatili sono un prodotto ancora relativamente nuovo per il consumatore e la lampada Piton è uno dei tuoi ultimi progetti: puoi dirci di più sugli usi che ne immagini?

Funziona benissimo come lampada da comodino, luce extra in cucina o davvero ovunque possa venirti in mente di usarla. Fornisce luce direzionale e ambientale a seconda di come lo posizioni e contribuisce a creare un’atmosfera accogliente ovunque tu sia. Ad esempio non vedo l’ora di usarla in estate quando trascorro le serate all’aperto. Del resto, il punto di partenza di questo progetto è stato proprio riflettere su come viviamo nelle città e sul nostro desiderio di natura selvaggia all’interno di questi spazi.

Hai raccontato che “Fromme è una sedia da caffè versatile che prende in prestito i materiali e i principi della mountain bike dei primi anni ’90” potresti dirci di più su questa idea?

Gli anni ’90 e 2000 sono stati un grande momento di innovazione della mountain bike. La tecnologia CNC era nuova e i primi esperimenti sulle parti mobili avrebbero aperto la strada alla moderna mountain bike da discesa. Mi interessava applicare il concetto di parti mobili rigide tramite sospensione a una robusta sedia da bar per interni ed esterni. Il sedile è fissato al telaio mediante sospensioni in gomma, che gli consentono di muoversi in modo indipendente.

Sei nato nel 1990, cosa rende una casa felice per la tua generazione?

Penso che la mia generazione sia abituata ad affittare e vivere in piccoli spazi. Siamo anche cresciuti nella società consumistica degli anni ’90, quindi penso che di conseguenza tendiamo a collezionare cose e forse abbiamo un attaccamento agli oggetti e ai beni materiali più forte rispetto ad altri. È facile sentirsi a proprio agio e rendere interessante un piccolo appartamento in affitto se lo riempi con alcune piccole cose idiosincratiche. Personalmente, quando si tratta di oggetti, design e arte, sono un grande fan dei mercatini delle pulci e dell’acquisto di cose dai miei amici.

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