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Vai allo shop21 Giugno 2022
Ispirazione naturale, linee essenziali ed estetica raffinata sono i tratti distintivi di questo stile in ascesa
Oriente ed Occidente si incontrano sul terreno comune della sobria eleganza. Dai paesi scandinavi al Giappone il viaggio è più breve grazie a un’inaspettata comunione di stili, di scelte cromatiche e di materiali che definiscono lo stile “japandi”. La parola è proprio una crasi tra japanese e scandinavian perché è da queste due culture che deriva tale stile. Due culture geograficamente lontane ma avvicinate da più di un principio progettuale. L’eleganza essenziale, la predilezione per materiali di ispirazione naturale – il legno in primis – e per colori neutri, l’assenza di orpelli ma non di bellezza declinata in modo spontaneamente raffinato. È uno stile dal grande fascino ma anche dagli interessanti risvolti progettuali: i colori neutri e chiari, i materiali naturali e le forme regolari sono tutti elementi che rendono il Japandi un approccio versatile da applicare in contesti diversi. Tutt’altro che monotono, lo stile japandi offre, nell’arredo, spunti creativi inaspettati.
Lampada Cone di Kristina Dam
Cone è una collezione di lampade di Kristina Dam che interpreta in modo contemporaneo lo stile japandi. Come il nome suggerisce, il cono è la figura di riferimento e la collezione comprende varianti da terra, sospensione, e da tavolo. Il dettaglio che la caratterizza è l’abbinamento inusuale, ma riuscito, di alluminio spazzolato ed elementi in legno di noce.
Pur essendo un stile essenziale, il japandi non trascura il desiderio di comfort, espresso in modo molto speciale da questo divano caratterizzato da rassicuranti forme arrotondate e dallo schienale che, nella versione “high back” è più alto dell’ordinario. Offrendo così silenzio e privacy.
Lampada 9602 di Paavo Tynell per Gubi
Questa lampada rappresenta un esempio eccelso di incontro tra Oriente e Occidente. Disegnata dal finlandese Paavo Tynell e prodotta dall’azienda danese Gubi, la 9602 è un sottile stelo che culmina con un paralume la cui forma è ispirata dai cappelli dei portatori di riso cinesi. Pura eleganza, informale ma di grande effetto.
Questo divano interpreta il lato più creativo e contemporaneo dello stile japandi: caratterizzato da forme organiche e generose evoca l’estetica degli anni 70 stemperandola con scelte cromatiche e formali pure ed essenziali. È un sistema modulare che può assumere dimensioni su misura da integrare con l’elemento bracciolo mobile.
Fatto a mano da sapienti artigiani del legno, Fogia è un tavolo che fonde in un’unica anima, estetica scandinava – l’azienda è svedese – e giapponese. Ed è un tavolo pensato per un contesto domestico in cui la vita scorre fluida e nello stesso ambiente si può mangiare, lavorare, pianificare e socializzare.
Velasca di Ludovica e Roberto Palomba per Punt
Velasca è un arredo scultoreo e funzionale, un elemento in cui estetica e praticità convergono grazie all’approccio sempre concreto e al gusto innato di Ludovica e Roberto Palomba. La madia è caratterizzata dalle scanalature del legno che ne dettano il ritmo visivo e dalla mensola aggiuntiva presente nella versione estensibile.
Mantiqueira di Domingos Tótora per Tacchini
L’estetica japandi è priva di fronzoli ma non di elementi decorativi, sempre portatori anche di una funzione. Nel caso della collezione Mantiqueira si tratta di vasi dalle forme organiche e scultoree realizzati con cartone riciclato che tra le mani di Tótora, passando attraverso un articolato processo di trasformazione, assume un aspetto evocativo e prezioso.
Develius di Edward van Vliet e Formakami di Jaime Hayon per &Tradition
Modulare e archetipico, Develius è il divano progettato da Edward van Vliet per adattarsi ad ogni contesto abitativo. Lo stile è essenziale ma ricco di opzioni di configurazione: rispecchia la concretezza progettuale e la completezza dello stile japandi. Per lo stesso brand, Jaime Hayon interpreta questo stile in modo etereo ma di carattere con la collezione di lampade Formakami (in copertina). Ispirata alle tradizionali lanterne di carta dei paesi asiatici, ne attualizza le forme e le proporzioni.
Up di Giuseppe Viganò per Saba
La finitura “a taglio vivo” è il dettaglio estetico che caratterizza questo divano, confortevole e dalle proporzioni classiche. È un divano modulare, imbottito in piuma d’oca, che nasconde un meccanismo di estensione dello schienale per renderlo ancora più confortevole e votato al relax.
Mass di Lin+Lu e Kizu di Lars Tornøe per New Works
Mass è un daybed dalle line essenziali che si presta perfettamente a un interno in stile japandi. La base in legno ne definisce il profilo ed è abbinata, in un perfetto gioco di proporzioni, alla superficie imbottita in tessuto. La serie di lampade Kizu è un sapiente incontro di materiali: la base in marmo presenta delicate venature chiare che richiamano il bianco della parte superiore ispirando equilibrio e invitando alla calma interiore.
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