Serena Confalonieri firma un nuovo progetto per Wiener GTV Design

17 Maggio 2022

Nei progetti di Serena Confalonieri appaiono colori, pattern geometrici, forme aggraziate e abbinamenti inaspettati. Ha uno stile molto personale, femminile e scanzonato da cui, allo stesso tempo, emerge grande competenza progettuale e consapevolezza di ciò che fa. Sa declinare l’ironia e la gioia di vivere in modo colto e interpretare l’estetica di marchi storici tra cui Wiener GTV Design per cui ha disegnato Arcadia. Arcadia è un pouf la cui base è una struttura quasi architettonica ed è molto interessante come Confalonieri sia riuscita a rispettare la coerenza del brand e allo stesso tempo sperimentare in modo creativo. Dimostrando di saper mantenere l’equilibrio tra autonomia progettuale e ascolto dei desideri del committente.

Come si è strutturata la collaborazione con Wiener GTV Design, cosa ti è stato chiesto e cosa tu hai proposto attraverso la progettazione di Arcadia?

La richiesta dell’azienda è stata di utilizzare uno dei suoi elementi iconici: il legno curvato. Il pouf Arcadia infatti utilizza il classico arco che, in un gioco di ripetizioni, diventa base strutturale ed elemento estetico del prodotto. L’obiettivo era creare una seduta che potesse essere inserita anche all’interno di ambienti contract. Da qui le proporzioni più che generose del pouf, pensate per un utilizzo conviviale e condiviso.

Per la collezione Venus con Servomuto – che sarà svelata a Milano durante la prossima settimana del design –  hai scelto la Lycra: cosa ti ha attratto di questo materiale e cosa evoca?

In generale il tessile è un materiale che amo molto e con cui lavoro spesso. L’estrema elasticità della lycra e la sua particolare interazione con le forme ci ha dato l’opportunità di pensare al rivestimento proprio come ad un abito. La parte in tessuto delle lampade può essere cambiata e personalizzata, selezionando i colori e le sfumature all’interno della palette di colori che abbiamo scelto. L’immaginario è quello elegante e colorato degli anni ’60, con ispirazioni che rimandano ai progetti di Munari e alle creazioni di Pierre Cardin.

I tuoi progetti hanno una forte connotazione grafica e pattern decorativi, quanto conta questo aspetto nella definizione dello stile di un interno?

Pattern e grafiche decorative sono tra degli elementi che maggiormente caratterizzano il mio stile, sia sul prodotto che negli allestimenti ma anche nei recenti progetti di interior su cui sto lavorando. Nella parte di interni è importante saper bilanciare gli elementi, osare con mix&match e con il colore ma sempre in maniera coerente e ragionata.

Negli ultimi anni gli specchi sono diventati elementi decorativi molto ricercati, tu hai anticipato questo aspetto in un certo senso. In particolare, come è nato il progetto per Stilla con Potocco?

Il progetto è nato con la richiesta di uno specchio di grande formato, capace al contempo di caratterizzare uno spazio. Stilla parte dall’idea di un oggetto pesante – lo specchio è alto quasi due metri – ma richiamacon le sue forme qualcosa di leggero, come una goccia d’acqua. La componente decorativa è data da questo ossimoro estetico che prende forma e corpo attraverso elementi geometrici e l’utilizzo di materiali preziosi come la pelle.

Fashion design e design di interni sono due mondi sempre più vicini, tu stessa hai collaborato di recente con un marchio di abbigliamento indipendente. Secondo te avvertiamo un desiderio di coerenza tra stile di vita, stile della casa e stile nel vestire?

Di base si tratta del proprio gusto personale che si riflette in tutti gli ambiti: dalle case che abitiamo a quello che indossiamo. La possibilità per un progettista di confrontarsi sia con l’oggetto di arredo che con il mondo della moda, e viceversa, è tornata fortemente alla ribalta. Non è una novità, Charles Rennie Mackintosh già agli inizi del ‘900 progettava per i suoi clienti interni e abiti coordinati, ma negli ultimi anni la commistione tra furniture e fashion si sta facendo più stretta.

Inoltre, accanto alla questione estetica, la coerenza tra questi due mondi fa anche un discorso etico e produttivo: la scelta di abiti sostenibili va di pari passo con un abitare sostenibile.

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