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Vai allo shop15 Aprile 2022
La fiera parigina ha riletto l’esclusività, attraverso le lenti dell’alto artigianato, della tecnologia e della pop culture
Si è tenuta a Parigi, dal 24 al 28 marzo, Maison&Objet, la fiera che più di altre scandisce gli stili d’interno che verranno. Qui si delineano, in particolare, le tendenze decorative, i materiali, le palette cromatiche e i dettagli che completano lo scenario domestico. Uno sguardo ampio sull’architettura e sull’arredo ma anche sul life style inteso come attitudine a curare ogni aspetto dello spazio in cui viviamo e con cui interagiamo. L’invito ricorrente di questa edizione è stato “re-connect”, un incoraggiamento a riattivare tutte quelle fruttuose contaminazioni e gli scambi creativi da cui nascono novità progettuali e nuovi stili. Un invito a incontrarsi in presenza e rimettere in circolo energie e idee. Eccone alcune emerse in fiera e negli eventi collaterali attraverso la città.
Il tema dell’edizione 2022: From uber luxury to lux populi
Maison&Objet riporta al centro della discussione il concetto di lusso, come massima espressione della perfezione progettuale. “Uber luxury” è un lusso che va oltre tutto ciò a cui siamo abituati, è il lusso assoluto che si traduce in un inedito connubio di passato e futuro. Il primo si legge nella riscoperta dell’alto artigianato, il secondo nell’utilizzo delle tecnologie più avanzate per valorizzarlo. Immagine di questa tendenza sono, ad esempio, le collezioni di Eicholtz e di Magic Circus.
Parallelamente “lux populi” è una declinazione del lusso ripensato su misura delle nuove generazioni la cui formazione estetica passa attraverso realtà come Instagram, Tik tok e la gaming culture. Il risultato è un mix di icone del passato e nuovo glamour, ironia e sfrontatezza. Di cui l’immagine sono ad esempio i personaggi immaginari della collezione Baile di Jaime Hayon per Bosa portatrice di un gusto adulto ma giocoso, esclusivo e caleidoscopico.
Stile “glamping” per l’outdoor
L’espressione inglese glamping è una crasi di glamour+camping e indica una versione lussuosa del classico campeggio. Da qui la tendenza che ne ricalca il nome e le atmosfere, pensata per trasformare lo spazio esterno in un’oasi bohochic informale ma curata nei minimi dettagli. Immagine di questa tendenza, destinata a giardini e terrazzi, è la collezione Cartagenas di Sebastian Herkner per Ames presentata all’interno di Le Bon Marché in un’istallazione pop up dal nome “Summer camp”. Alta manifattura, colori vivaci, poltrone dagli schienali alti e avvolgenti sono i temi ricorrenti di questa collezione preziosa ma informale.
Palette pastello oppure ispirate alla terra
La fiera è sempre anticipatrice delle tendenze colore che quest’anno sembrano essere almeno due: toni pastello e colori ispirati alla terra. La prima è il filo conduttore delle ultime collezioni di Pedrali, presente alla fiera con uno stand progettato dallo studio Calvi Brambilla: azzurro, arancio, giallo in tonalità pastello catturano lo sguardo. La seconda, invece, si legge nei toni neutri e intensi delle sedute Paulette di Marie Michielssen per Serax (in copertina).
Elements of nature
Elements of nature è il titolo della mostra pensata e curata dalla trend forecaster Elizabeth Leriche all’interno della fiera. Una fuga sensoriale alla scoperta di tre caratteristiche, in particolare, della natura: contemplativa, scultorea ed essenziale. Arredi e accessori dalle forme organiche, consistenze porose e trasparenti invitano a ricongiungersi con essa. Tra i marchi selezionati per la mostra c’è anche Emu, e in particolare la collezione Heaven i cui elementi dalle forme morbide si inseriscono in modo naturale negli ambienti esterni.
Franklin Azzi designer of the year
Ogni anno Maison&Objet assegna il riconoscimento di designer of the year: Franklin Azzi, nominato nel 2020, a causa della pandemia ha dovuto rinviare a quest’anno la sua istallazione dal titolo “Retro Futur” una riflessione sul suo percorso professionale e sul processo creativo. La struttura che ospita l’installazione è in feltro, un materiale rinnovabile: una scelta/manifesto fatta da Azzi per mettere in primo piano il suo approccio sostenibile alla progettazione.
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