La nuova lampada Wireline di Flos disegnata da Formafantasma

17 Marzo 2021

«Ogni autore ha un’ossessione. La nostra è la luce» dichiarano Andrea Trimarchi e Simone Farresin – fondatori dello studio Formafantasma – che hanno creato WireLine, la nuova luce prodotta da Flos. Il sodalizio con l’azienda era nato già nel 2017, anno in cui i due designer avevano progettato la lampada WireRing, e proprio da quel progetto era partita la riflessione formale sul cavo, elemento tradizionalmente “povero” o comunque strettamente funzionale delle lampade, elemento da nascondere. Ebbene, Formafantasma, con quella lampada lo portava alla ribalta. E dunque, come in WireRing, anche in WireLine il cavo elettrico costituisce l’anima del progetto, un’anima non solo funzionale ma anche formale.

Qui il cavo è realizzato in gomma, schiacciato per assumere le sembianze di una cinghia, un riferimento al mondo industriale, tema ricorrente nel design ma declinato in modo del tutto nuovo in questa lampada. La cinghia, infatti, crea la forma della lampada e sorregge un’asta in vetro scanalato estruso al cui interno è collocata la fonte di luce a LED. Il cavo, per usare le parole dei Formafantasma diventa elemento «estetico, iconico e performativo». Quest’ultimo aspetto non è secondario: la cinghia può essere fissata al soffitto modulandone la lunghezza che va dai due agli otto metri. Questo vuol dire che la lampada può adattarsi ad ambienti di vario tipo con soffitti di altezze diverse. E a ogni configurazione corrisponde un diverso scenario, con una diversa atmosfera generata, appunto dall’altezza della fonte di luce e dalla presenza scenica di queste cinghie calate dall’alto.

In abbinamento alla raffinata barra in vetro borosilicato estruso, che contiene il LED, ricorda quasi il trapezio di un giocoliere sospeso in altezza. E l’effetto di più elementi combinati, posti a diverse altezze e magari incrociati fra loro è quello di una foresta avveniristica di luce e cinghie di gomma. Qui risiede il profilo giocoso di una lampada ridotta all’essenza delle sue parti costitutive, parti comuni a qualsiasi tipo di lampada che però qui, in modo sorprendente, producono l’unicità.

Quasi come a voler svelare un segreto, a rivelare che la chiave dell’innovazione formale era proprio lì, sotto gli occhi di tutti, ma nessuno se n’era accorto. E senza aggiungere altro, ma al contrario spogliando l’archetipo della lampada, Formafantasma realizza la sua piccola rivoluzione e ci invita a pensare out-of-the-box. 

La luce emanata è compatta e omogenea, la barra luminosa è fissata alla cinghia tramite due connettori in metallo, di cui uno elettrificato. Le cinghie si fissano al soffitto tramite due rosoni, di cui uno posto in corrispondenza del punto luce e dotato di dimmer.

A ridosso di una parete oppure a centro stanza, in un ambiente domestico oppure contract, WireLine non è solo un’intuizione formale ma anche un’ottima soluzione pratica che può integrarsi facilmente in contesti contemporanei ma anche d’epoca. Grazie anche alle colorazioni pink e forest green neutre ma anche glamour.

Immagini di Olya Oleinic e Tommaso Sartori

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