Sofà scandinavo: icona del comfort in stile nordico

8 Aprile 2022

All’interno della grande famiglia del design scandinavo, il divano assume caratteristiche particolari e ricorrenti. Non si tratta solo di minimalismo nordico ma anche di altri tratti discreti ma quasi sempre presenti nelle interpretazioni che i maestri del design nordico hanno dato di questo arredo. Lo schienale raramente presenta cuscini, i braccioli tendono ad essere alti e tutt’uno con lo schienale. L’ingombro è contenuto e la struttura aiuta ad assumere una posizione dritta della schiena e ordinata. I piedi sono quasi sempre visibili e spesso in legno, materiale ricorrente nella produzione di arredo scandinava. Il mood è austero ed essenziale, votato alla funzionalità, ma al tempo stesso codifica un’estetica affascinante e senza tempo da cui si è facilmente conquistati. Naturalmente, nella ricorrenza di queste caratteristiche, c’è sempre spazio per un guizzo creativo attraverso cui avanza l’innovazione formale che sa stupire, pur conservando l’essenzialità del tratto.

Mayor di Arne Jacobsen e Flemming Lassen per &Tradition

Arne Jacobsen e Flemming Lassen disegnano questo divano (in copertina) nel 1939 in una circostanza del tutto particolare. Vincono un concorso per riprogettare municipio, biblioteca e teatro della zona di Søllerød, a Nord di Copenaghen. Del municipio, disegnano anche la sala in cui si celebrano i matrimoni con tanto di divanetto su cui i promessi sposi possono sedersi nell’attesa della funzione. L’alto schienale del divano sembra quasi voler proteggere e concedere un momento di privacy, agli sposi di ieri e agli utilizzatori di oggi. La struttura è equilibrata ed essenziale, estremamente lineare, con piccoli dettagli, come i bottoni sullo schienale e l’elegante palette cromatica, che rendono più gentile e familiare il tutto.

CH72 sofa di Hans J. Wegner per Carl Hansen & Søn

Il divano a due posti CH72, disegnato nel 1952 da Hans J. Wegner e oggi prodotto da Carl Hansen è caratterizzato da un ingombro contenuto e da un’estetica aggraziata. Lo schienale è alto ed è tutt’uno con i due sottili braccioli: qui troviamo un piccolo ma significativo dettaglio, la mano poggia su un caldo e pregiato elemento in legno, nella stessa essenza dei piedi del divano stesso, ben evidenti e leggermente inclinati verso l’esterno. Il cuscino della seduta è sagomato e sottile e contribuisce a offrire un sostegno alla posizione ergonomica.

Poet sofa di Finn Juhl per House of Finn Juhl

House of Finn Juhl è l’azienda che dal 2001 mette in produzione esclusiva i progetti più importanti del designer danese Finn Juhl. Tra questi, uno dei più  iconici è senza dubbio la Pelican chair di cui il Poet sofa è la naturale evoluzione. Disegnato nel 1941 è un divano a due posti costituito da una sorta di guscio unico che funge da seduta, schienale e braccioli. La seduta è resa più morbida da un unico cuscino e lo schienale è decorato con due file di impunture. Scultoreo e discreto, questo divano fu scelto dal designer anche per la sua stessa casa.

PK31 di Poul Kjærholm per Fritz Hansen

Ha un carattere più grintoso la collezione PK31 disegnata nel 1958 da Poul Kjærholm. Il primo tratto che si fa notare è la base in acciaio cromato dalla caratteristica forma geometrica. Sorregge l’ampia ma essenziale struttura tappezzata in pelle nera, con seduta e schienale resi più accogliente da morbidi cuscini. I braccioli hanno una particolare forma a trapezio e il divano può essere a due oppure tre posti.

Cloverleaf sofa di Verner Panton per Verpan

Nel 1969 Verner Panton mette totalmente in discussione il modello classico del divano con il progetto Cloverleaf. È un divano modulare dagli elementi curvilinei che possono essere composti a formare configurazioni inedite e inaspettate. Eppure, nel suo essere dirompente e innovativo, questo divano conserva l’essenzialità e la compattezza tipica del divano classico scandinavo. La capacità di fondere passato e futuro lo rende straordinariamente attuale e interessante.

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