Tendenza divani: sedute basse e linee anni ‘70

22 Luglio 2022

Emblema di una rivoluzione formale ma anche sociale, il divano basso, standard degli anni ’70, torna nelle nuove collezioni

Una manciata di centimetri può essere il riflesso di un cambiamento sociale? Sembra un paradosso, eppure è proprio ciò che avviene negli anni ’70. Quella manciata di centimetri è relativa all’altezza dei divani che in quegli anni, una collezione dopo l’altra, venivano presentati sul mercato e diventavano un vero e proprio must: Soriana di Afra e Tobia Scarpa (1969), Camaleonda di Mario Bellini (1970),  Togo di Michel Ducaroy (1973) solo per citarne alcuni. Il cambiamento sociale è quello delle abitudini e dei modi di vivere il salotto e la convivialità. Un modo più rilassato e informale: la seduta bassa in cui, quasi sprofondare, invitava a mettersi davvero a proprio agio. Un’evoluzione rispetto al divano classico, in cui l’etichetta richiedeva di sedersi in punta di seduta, con la schiena dritta e una postura quasi ingessata. Il divano basso è lo specchio di una nuova convivialità, più autentica e intima, di cui oggi si torna a sentire l’esigenza. Ed ecco che le nuove collezioni di divani recuperano quell’impostazione formale a accanto ad essi, necessariamente, anche i tavolini da salotto si fanno più bassi.

Le Mura di Mario Bellini per Tacchini

Progettato nel 1952 il divano Le Mura (in copertina), di Mario Bellini, compie cinquant’anni. Per celebrare questo anniversario, Tacchini lo ripropone, puntando sulla sua estrema attualità formale e strutturale. Le Mura, infatti, è un vero e proprio sistema modulare che nell’assumere diverse configurazioni si presenta con un’estetica assolutamente attuale. La nuova edizione è ripensata, insieme a Bellini, per offrire ancora più comodità, senza tradire il progetto originale le cui forme erano ispirate, come il nome suggerisce, alle antiche mura di cinta delle città.

Twiggy di Rodolfo Dordoni per Minotti

È un invito alla convivialità anche il sistema Twiggy di Rodolfo Dordoni per Minotti. La collezione, appena lanciata, è composta da sedute singole disponibili nelle versioni small, large e deep con e senza bracciolo. In più, panca, couch e chaise longue per rendere più dinamica e versatile la composizione e invitare a sperimentare forme e modalità d’uso diverse.

Il ritmo dell’insieme è dettato dal rigore delle forme geometriche espresse non solo dalla sagoma squadrata delle sedute ma anche e soprattutto dalle impunture che sui rivestimenti in pelle, nabuk o tessuto raccontano tutta la sapienza manifatturiera dell’azienda.

Miami Soft di Paola Navone per Baxter

È l’evoluzione del divano Miami Roll disegnato da Navone per Baxter. Un’evoluzione che segue la direzione della morbidezza, da cui il nome. Miami Soft è soffice, non solo al tatto, non solo all’uso, ma anche alla vista. Già al primo sguardo, infatti, si intuisce l’intento della designer: offrire un’isola in cui abbandonarsi al relax. Senza trascurare i dettagli formali che rendono questo divano non solo confortevole ma anche elegante.

Brera di Jean Marie Massaud per Poliform

La visione progettuale è quella di un paesaggio domestico, da comporre grazie a una serie di elementi dal profilo circolare, oppure lineare. Brera è il nuovo divano disegnato da Jean Marie Massaud per Poliform puntando sul comfort, sull’eleganza  e sui dettagli sartoriali che lo rendono esclusivo e speciale.

Low Table di Piero Lissoni per Knoll

In una composizione equilibrata ai divani bassi si affiancano, indispensabili, tavolini bassi. Come il Low Table, di Piero Lissoni per Knoll, il cui nome è già esplicativo dell’intenzione formale e funzionale di questo progetto. Rotondo, in cemento: è essenziale e scultoreo.

Omphalos di John Pawson per Salvatori

Omphalos, in greco ombelico, centro del mondo. Perché questo tavolino cattura l’attenzione dell’ambiente in cui è inserito grazie alla piacevole dissonanza tra le sue dimensioni – il lato può essere di un metro oppure un metro e mezzo – e la sua leggerezza visiva. Rotondo o quadrato, in pietra naturale, è disponibile nelle finiture Bianco Carrara e Crema d’Orcia, con effetto levigato.

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