Vitra Home Stories: storie di case per scoprire il mondo Vitra

17 Novembre 2021

Vitra è un brand di grande prestigio, eppure i suoi arredi iconici, progettati da designer di fama internazionale, si prestano ad arredare case reali e vissute. Case non solo belle da guardare ma anche accoglienti, perfette per la quotidianità di una famiglia, così come di una coppia adulta oppure di un single. La capacità di coniugare design di spessore e usabilità è infatti una prerogativa del marchio che negli anni ha saputo costruire un’immagine e un profilo a cui rimanere fedele con successo.

Un profilo fatto di grande concretezza, come conferma la scelta dell’azienda di raccontarsi attraverso i volti delle persone che hanno scelto i suoi arredi per la propria casa. Persone che si riconoscono nel brand, pur avendo vite diverse e case diverse.

“Si può creare uno spazio e arredarlo con gusto, ma lo spazio prende vita solo quando le persone vi interagiscono”: sono le parole di Chris Glass, stilista americano che vive a Berlino. Nella sua casa dal mood industriale ama raccogliere e mostrare i ricordi della sua vita internazionale. Paragona la sua casa a una moodboard, un collage degli oggetti, dei tessuti e dei colori che ispirano la sua vita domestica. Tra gli arredi Vitra presenti nella sua casa c’è anche la Wire chair: progettata da Charles e Ray Eames nel 1951, è oggi una delle icone indiscusse dell’azienda. La struttura è in tondino d’acciaio mentre la parte imbottita è oggi disponibile nella nuova pelle conciata con le foglie di ulivo che cadono durante la raccolta delle olive. Attorno al tavolo EM di Jean Prouvé (in copertina) ci sono invece le Shell Chairs, disegnate dagli Eames nel 1951. La lampada Potence, a parete, si inserisce perfettamente nell’insieme grazie al suo stile “da officina” ma allo stesso tempo ricercato.

“Il design deve essere discreto e la funzione di elevata qualità: solo in questo modo i mobili possono invecchiare mantenendo inalterato il proprio valore”. Barbara Happe e Martin Fischer hanno acquistato nel 1994 una casa progettata da Walter Gropius, padre fondatore della scuola Bauhaus e sostenitore dell’importanza di coniugare funzionalità e bellezza proponendo un modello estetico più essenziale e innovativo rispetto al passato. La casa era in totale stato di abbandono e la coppia ne ha curato le ferite nel tempo, rispettando l’intenzione progettuale di Gropius. La vocazione funzionale non sacrifica il comfort e l’accoglienza, come dimostra la presenza di sedute avvolgenti e divani generosi: Grand Repos e Ottoman invitano al relax e sono oggi disponibili nella nuova finitura Nubia, un filato bouclé che ne esalta la morbidezza e la declinazione domestica informale.

“Amiamo i mobili che durano a lungo, che interagiscono con noi e non sono usa e getta. E dovranno piacerci anche tra 20 anni”. È il pensiero di Simon e Franziska Jüttner una coppia con due bambini che ha acquistato e ristrutturato una fattoria in Germania trasformandola in una casa familiare sostenibile. E sostenibili sono gli arredi scelti, perché durevoli sia dal punto di vista strutturale che dal punto di vista estetico. Arredi che restano attuali e belli negli anni, superando le tendenze del momento. La Hal lounge chair e ottoman di Jasper Morrison, comoda e compatta, diventa il cuore di un angolo relax da vivere in solitudine o in compagnia. Declinata in colori materici e rassicuranti è un elemento che conferisce calore e intimità all’ambiente. Nella zona pranzo, attorno al EM Table di Jean Prouvé ci sono le sedie Standard dello stesso designer che accolgono pranzi familiari, momenti di lavoro e giochi creativi dei bambini.

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